Questo il nuovo progetto di Chichi Meroni, deus ex machina e direttore creativo di l’arabesque milano, che ha realizzato capi partendo dall'esistente, che si tratti di un abito finito, di stock di magazzino, di pezzi vintage
Le rubriche di fashionchannel.ch: “Fashion, grandi nomi della moda, brand emergenti, tendenze e curiosità
MILANO - Il mantra è: Tessere per loro una nuova vita, ibridarli, mixarli, ripensarne i volumi e le proporzioni, creando così pezzi unici e irripetibili e, al tempo stesso, avviando il percorso creativo verso una strada sostenibile e rispettosa dell’ambiente e delle persone.
Il valore delle scorte in eccesso delle collezioni, la gestione dello stock, sia per garantire liquidità sia per fare spazio alle nuove collezioni, è una priorità di l’arabesque milano che, sommata alle spinte etiche, sociali e ambientali, fa emergere l'upcycling e il riciclo creativo come sua tendenza, aggiungendo un twist creativo che fa di questi capi dei pezzi da collezione.
Questo processo s'inserisce anche nel fenomeno del grande ritorno del vintage, un mercato che risponde alle caratteristiche di sostenibilità, economia circolare e unicità che i consumatori cercano oggi.
Abiti unici, pezzi rigenerati e riciclati, capi la cui base di partenza può essere un pezzo vintage anni Venti-Ottanta proveniente da l’arabesque Vintage Archive, attualizzato attraverso interventi di upcycling, capi restaurati o ricondizionati come “capi in edizione limitata”, abiti costituiti assemblando pezzi diversi.
Vintage recuperati, stock di magazzino, ricombinati e riproporzionati in capi contemporanei che connettono il passato al futuro; perché, nel momento in cui si dà vita a una nuova idea, a un nuovo progetto e a un nuovo capo, indossare i propri valori di sostenibilità, rispetto per l’ambiente e per le persone è un gesto non solo simbolico.
Redazione Fashion