Arte e Cultura
09.01.2018 - 13:010
Aggiornamento: 01.10.2018 - 15:45

Un weekend d’arte alle Vigne di Lodi

Le rubriche di fashionchannel.ch: “ARTE e CULTURA”, alla scoperta di di artisti, mostre e spettacoli,  con anche la firma prestigiosa di Michele Olivieri

LODI-Vincitore nel 2015 del Concorso “Telekom-Beethoven” di Bonn (con voto unanime della giuria), nel quale ha inoltre ricevuto il premio del pubblico sia in semifinale che in finale, a soli 22 anni Filippo Gorini è uno dei più interessanti talenti della sua generazione. Si è esibito con grande consenso di pubblico e critica in alcune delle più prestigiose sale (Konzerthaus a Berlino, Gewandhaus a Lipsia, Beethovenhalle a Bonn, Laeiszhalle ad Amburgo, Herkulessaal a Monaco, e inoltre a Mosca, Londra, Varsavia, Pechino); nel 2016 ha effettuato una tournée tedesca con la Klassische Philharmonie di Bonn, e ha debuttato in recital per il Beethovenfest di Bonn. Tra gli impegni salienti del 2017-18, concerti con l’Orchestra Sinfonica del Lichtenstein, la Filarmonica Slovacca e l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, oltre a numerosi recital in Europa (tra i quali il ritorno alla Konzerthaus di Berlino e il debutto alla Elbphilharmonie di Amburgo e al Flagey di Bruxelles) e, in Italia, il debutto per la Società del Quartetto di Milano, per il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo e per l’Accademia Filarmonica Romana. Ha partecipato al progetto dell’Accademia di Kronberg “Chamber music connects the world”. Tra i premi vinti spiccano il “Beethoven-Ring”, il premio del Festival “Young Euro Classic” e il 1° premio al Concorso “Neuhaus” del Conservatorio di Mosca. Il suo repertorio si estende dal periodo barocco ad autori contemporanei. È stato lodato da Andrei Gavrilov come “un musicista con una combinazione di qualità artistiche rare: intelletto, temperamento, ottima memoria, immaginazione vivida e grande controllo”.

La commedia “L’Avaro” è uno spaccato familiare e sociale. Arpagone è un capofamiglia balordo, taccagno e tirannico, circondato da un amabile e canagliesco intrigo di servi e di innamorati. Fino a quando viene derubato e la sua avarizia cessa di essere semplicemente un tic, una deformità, uno spunto di situazioni farsesche, ma assume i caratteri della patologia. La diagnosi scenica investe la psicologia di chi ha subìto un furto, di chi è stato defraudato di un oggetto di passione affettiva ed esclusiva, della sua unica ragione di vita. Proprio la fissazione affettiva di Arpagone su un oggetto miserabile sollecita un’equivoca ma profonda partecipazione emotiva: l’avarizia redime l’avaro. È una delle commedie molieriane che mettono a fuoco perfettamente lo spaccato familiare. Lo spettacolo occhieggia a Balzac, senza dimenticare la commedia dell’arte e intrecciando le trame amorose in un’affettuosa allusione a Marivaux. La parola è usata in maniera diretta, spogliata di ogni parvenza aggraziata, tesa ad evidenziare tanto la comicità quanto l’aggressività e la ferocia sotterranee alla vicenda. Con Alessandro Benvenuti, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Ciotti, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti, regia di Ugo Chiti, produzione Arca Azzurra Teatro. www. teatroallevigne.com

Redazione: fashionchannel.ch – A cura di: Michele Olivieri

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