MODA/CURIOSITA'
25.03.2019 - 14:000

Bomboogie tra le dune del Sahara. Per veri amanti dell’enduro.

Nel Sahara con Bomboogie a fare Enduro tra le dune del deserto. Un’esperienza adrenalinica e divertente per veri appassionati.

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MILANO - Per Bomboogie la passione è tutto. Brand italiano di capispalla dall’anima urbana e dal tocco army. Bomboogie rappresenta la qualità dei capi unita all’essenza pratica e contemporanea del design.

Il brand con l’elica ispira la sua storia all’avventura del B17 Bomboogie, scomparso nel Secondo Conflitto Mondiale, e negli anni Novanta diventa famoso per i suoi giubbotti in pelle in stile aviator. La collezione è ampia e multiforme, i giubbotti in pelle sono stati affiancati da piumini, parka, trench e giacche a vento. Il capospalla moderno è confortevole con stile. Tessuti tecnici e performanti si accostano al mondo urbano per una continua evoluzione.

Bomboogie si evolve collezione dopo collezione ma resta fedele alle sue passioni. Oltre dieci anni come sponsor all’Eicma, la collaborazione con Officine GP Design e la moto personalizzata total black. Il mondo dei motori è nel dna del brand e il viaggio fino a Capo Nord a cavallo tra 2017 e 2018, è stato solo il giusto prosieguo di un percorso intrapreso tempo fa.

È nato così Bomboogie Riders Clan. Persone ordinarie che compiono cose straordinarie per seguire le proprie passioni. Questa è la filosofia di Bomboogie e il viaggio fino a Capo Nord è stata la dimostrazione che per certe cose bisogna metterci il cuore per renderle possibili.

Alessandro, Emilio e la Crew la calzano come un guanto questa filosofia. Alessandro è nel commercio di ostriche. Emilio fa l’ingegnere. Ma appena hanno un momento libero sono in sella alle loro due ruote e tirano a tutto gas.

L’anno scorso, intrepidi, sono partiti a fine dicembre: Torino-Capo Nord. 14 giorni. 8.500 chilometri. 9 nazioni. Punte di -30 gradi.

Tra le dune di sabbia

È passato un anno. Lo scenario è cambiato. Ma la passione rimane la stessa. Alessandro, Emilio e la Crew di nuovo in sella. Questa volta è il deserto. Questa volta è l’enduro, un grande amore. Nessuna esitazione dunque, direzione Sahara.

Chiunque ami l’enduro ne ha sicuramente sentito parlare. Douz è la meta: dune di sabbia fino all’orizzonte, una camionetta con il carico di gas, zero pensieri.

La sensazione di guidare sulle dune di sabbia è indescrivibile. Adrenalina pura e niente pensieri. L’assenza di pensieri è quello che ti fa conquistare la duna successiva: su e giù a tutto gas, in un moto continuo fino a quando il serbatoio è a secco.

Il deserto è una immensa distesa di sabbia a disposizione. Così la vedono Alessandro, Emilio e i loro amici. Una immensa distesa di sabbia per dare sfogo a quella voglia di andare, sentire il motore, ancora andare. Perché a volte andare è tutto quello che conta, anche quando non si sa bene dove. E nel deserto non sai dove vai, perché è tutta sabbia e l’orizzonte non ha limiti e solo laggiù ma chissà laggiù dove si trova.

Cose dell’altro mondo

Quando arriva la sera, si monta la tenda. Funziona così nel deserto e uno si adegua. La guida si appresta a preparare il pane. Lui sa come fare, ha tutto l’occorrente. Un pezzo di tela che stende con cura sulla sabbia, un sacco di farina e un po’ di acqua. Mentre impasta, racconta storie. Leggende del deserto e dei suoi abitanti. Ogni sera una diversa e intanto la notte scende e si accende il fuoco.

La tenda deve restare sempre chiusa perché altrimenti gli scorpioni entrano. Gli scorpioni nel deserto hanno la coda che contiene un veleno letale. Questa non è una leggenda. Quindi meglio che restino fuori dalla tenda.

Quando si finisce di mangiare e le parole si esauriscono, resta il silenzio e il cielo stellato. Allora non rimane che coricarsi. Si va a letto presto nel deserto, anche perché non c’è niente da fare. Nessuna televisione e il cellulare non prende.

Il giorno dopo si risale in sella e si parte di nuovo. Su e giù per le dune a tutto gas. A tutta birra. Senza pensare. Andare sulla sabbia è come andare sul ghiaccio. La tenuta della moto è la stessa: slitta in continuazione e bisogna tenerla. Ci va forza a fare enduro e un’energia inesauribile, ma quando il motore va e lo senti rombare sotto di te, diventi euforico e niente ha più importanza. Hai presente la sensazione? Qualcuno la chiama libertà.

Redazione Fashion

 

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