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04.09.2015 - 05:160
Aggiornamento: 01.10.2018 - 15:36

Cromoterapia…si fa con gli ombretti!

I consigli della celebre makeup artist e look-maker dei vip Viviana Ramassotto

Ombretti che passione! E’ il caso di dirlo care amiche.
Se pensate che già nel 1372 a.C. Nefertiti aveva inventato la ‘banana’ o che l’ultima regina d’Egitto, Cleopatra, si distinse anche per le sfumature di colore con cui adornava gli occhi.  Azzurro mare per la palpebra superiore. Verde acqua per l’inferiore.
E così fu per i Greci e i Romani, che ricavavano le loro colorazioni dalla radice dell’alcanna, della mora o dalla polpa di fico schiacciata. E come dimenticare il ruoge, il ‘terribile vermiglio’, autentico protagonista presso la corte di Luigi XIV?
Decotti di zafferano e cataplasmi di inchiostro blu furono gli artifici del Romanticismo. Poi, con il ‘900, la rivoluzione…
Oggi, ragazze, quando si parla di ombretti si apre un universo.
In crema, in polvere, in pigmenti, automatici si caratterizzano per il finish opaco, satinato, perlato, metallizzato…
E così se i primi, facili nell’applicazione, rischiano di addensarsi tra le pieghe palpebrali, i mat restano i più amati. Correttivi per occhi tondi o sporgenti, se acquarellabili, incrementano la tenuta grazie alla tecnica del wet and dry. In più, abbinati ai metallizzati sono formidabili per un effetto strong. Quelli in polvere libera si caratterizzano per i toni perlati e iridescenti, ecco perché sono i prescelti per un’azione illuminante, specialmente in un trucco serale. Prima opzione per occhi stretti o incavati, rischiano però di diventare controproducenti se non siete più giovanissime. In tal caso, meglio ripiegare su quelli a base di seta. I riflessi, luminosi ma delicati, ne consentono un utilizzo sia per il giorno che per un’occasione glamour e risolvono in particolar modo gli handicap delle pelli opache o spente.
Ovvio, a questo punto il quesito è inevitabile. Come scegliere l’ombretto giusto? Poche, semplici regole, e sbagliare si fa più complicato. Innanzi tutto partite dal presupposto che si agisce per complementarietà.  Il colore dei vostri occhi sarà il riferimento per stabilire una nota di contrasto.
Così il verde viene fuori con l’albicocca, il pesca, il salmone. Occhi castani acquistano una marcia in più con il vinaccia, il magenta, il verde muschio oppure il kaki. L’incarnato è mediterraneo? Puntate sull’arancio, il bronzo, il rame.
Avete la pelle chiara e gli occhi azzurri? Provate ad usare le sfumature del lilla, del glicine… poi mi direte.
Ricordate che, in generale, i colori si caratterizzano per tinta, gradazione e intensità, e che ne esistono due famiglie: quella a componente gialla (caldi), e quella in cui si ritrova il blu (freddi).
Sono da considerare poi i toni, i sottotoni… ma semplifichiamo! Morfologia a parte, immaginate sempre di operare su una tavolozza tridimensionale, che presenta  avvallamenti, cavità, dossi. Insomma, zone di luce ed ombra da estrapolare se non, piuttosto, da nascondere.
In questo senso ricordatevi che il chiaro allarga e dà volume, lo scuro restringe ed appiattisce.
Per cui se i vostri occhi sono piccoli o incavati avrete bisogno di illuminarli, conquistare spazio e morbidezza. Diversamente, occhi eccessivamente grandi o sporgenti dovranno ricercare linee allungate, toni opachi, in grado di renderli meno evidenti.
Esistono poi i colori neutri come i puri, vale a dire il bianco e il nero. Un passepartout da non sottovalutare.
Nell’applicazione vi consiglio sempre di partire da una ritmica più chiara. Il lavoro di sfumatura risulterà agevolato.
Fornitevi di pennelli di diversa grandezza. Alcuni vi serviranno per poggiare il prodotto, altri per trasportarlo.
Non adoperateli mai perpendicolarmente all’occhio, bensì di piatto o di tre quarti, a seconda del vostro obiettivo finale che, mi raccomando, deve essere ben chiaro prima ancora di iniziare l’opera.
Infine, ma non ultimo, dilettatevi a sperimentare. Non c’è miglior insegnante che l’esperienza diretta. Per cui, davanti allo specchio, provate, provate, provate… il vostro alleato più grande rimane e rimarrà sempre il gusto personale.
Buon divertimento! Viviana
Redazione www.fashionchannel.ch – Viviana Ramassotto

 

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