Così si espresse Eduardo de Filippo quando vide per la prima volta una magrissimo Vincenzo Salemme
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ROMA - Intervistato da ‘Il Corriere della Sera’ il 64enne partenopeo ha raccontato dei suoi esordi a teatro: “Alle elementari dalle suore c’era la recita per il vescovo, mi piaceva il palcoscenico, potevo mostrarmi come non ero nella realtà. Avevo molti tic. Per esempio, dopo cinque metri mi giravo su me stesso. Per non impensierire mia madre, girandomi fingevo di salutarla. Recitavo per essere accettato. È qualcosa che ti rimane addosso”.
“Alla seconda liceo recitai Napoli milionaria, una ragazza era amica di Sergio Solli che lavorava con Eduardo (De Filippo, ndr) e mi fece fare uno spettacolino più professionale con Marisa Laurito. Poi un altro con Tato Russo. Avevo 17 anni. A 19, a Eduardo servivano comparse e mi diede due battute per la paga da attore. Mi vedeva così magro che pensava non avessi i soldi per il cibo”, ha aggiunto.
Nella chiacchierata con il quotidiano Salemme ha poi rivelato anche di aver mentito ai clienti quando da giovane lavorò alla Festa dell’Unità. “Da ragazzo dovevo spacciare per freschi i calamari surgelati, a mille lire. Io dissentivo. Mi veniva risposto da un dirigente del partito: che t’importa, è un prezzo politico... Obiettai: ma noi siamo la verità. E lui: se gli dici la verità, il pesce non se lo comprano più. Qualche riflessione sulla sinistra andrebbe fatta”, ha concluso.
Redazione Gossip