Una scultura provocatoria e fluida che unisce Canova, Roma antica e identità contemporanea
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Nella raffinata cornice della Bernini Gallery di Milano, Francesco Vezzoli torna a stupire con una nuova opera potente e visionaria: Ebermés, scultura-manifesto che sovverte l’iconografia classica per raccontare la complessità dell’identità nel nostro tempo.
Accostando il corpo acefalo ispirato all’Ebe di Canova, simbolo di eterna giovinezza e grazia, a una testa barbuta romana del II secolo, raffigurante un satiro, Vezzoli crea un ibrido dal forte impatto visivo e concettuale. Il risultato? Un essere mitologico contemporaneo, che incarna la fluidità di genere, il dialogo tra opposti e la riscrittura del mito.
Ebermés non è solo scultura, è riflessione sulla memoria collettiva, è racconto ironico e colto della nostra epoca. Esposta in uno spazio che celebra il design storico e l’unicità, quest’opera si impone come simbolo di una nuova classicità inquieta, che gioca con il passato per interrogare il presente.
Redazione Abitare