Un passato turbolento reso molto difficile dall'abuso di vari stupefacenti, così il rapper ammette nell'intervista a "Buoni e Cattivi"
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Durante l'intervista rilasciata nel programma condotto da Veronica Gentili ha anche ripercorso alcuni momenti della sua infanzia vissuta a Napoli.
"Da ragazzino facevo stupidaggini ma erano tutte leggere. Sono cresciuto con la fame di volere diventare per forza qualcuno e mi sono sempre rifugiato nell’arte perché sapevo che ero quello il mio habitat naturale. Il palco è la mia anima", ha dichiarato.
"Volevo superare il disagio mentale che era dentro di me, quello in cui sai che stai crescendo in un posto così rischioso, solo per l'aria che respiri. Io abito nel triangolo della morte, Nola è al centro tra la provincia di Caserta, Acerra e Secondigliano, e ho visto gente morire di cancro per chissà quali rifiuti speciali sono stati sepolti lì", ha raccontato.
Il 38enne ha poi parlato di quello che lui stesso ha definito il periodo più buio della sua vita.
"Quando ho cominciato a vivere da solo, a Roma, ho cominciato a provare le droghe, quasi tutte. Mi sono reso conto di essere arrivato al fondo quando non mi sono presentato alla presentazione del mio album. C'erano tutti i giornalisti per la conferenza stampa e io ho fatto avvisare da un mio amico che non sarei andato. Il giorno dopo è arrivato il pentimento. Quando diventi famoso, pensi di essere intoccabile e di poter fare tutto ma devi utilizzare le passioni per superare gli ostacoli. La cosa più cattiva che ho fatto è rovinare me stesso", ha chiosato.
Redazione Gossip